Restai insaziata tutti i miei anni.…
Il troppo mi urta – è così insolito.. Allora capii
che la fame è un istinto
di chi guarda le vetrine dal di fuori.
L’entrare, la disperde.
Emily Dickinson
Sedici artisti, tutti under 35, per inquadrare un momento di espressività creativa per rappresentare la molteplicità dei linguaggi , oggi in parte, contemporanei. Non solo pittura e scultura, ma anche installazione, fotografia, video e quelle nuove forme di espressione ibride che testimoniano la complessità dei linguaggi attuali e le frontiere dell’arte d’oggi.
Sono l’espressione di una ricerca curatoriale articolata, intrapresa senza pregiudizi né preclusioni, derivante dal confronto costruttivo tra i curatori ( Massimo Innocenti e Angelo Minisci). Il risultato è una mostra collettiva in cui il talento in progress degli artisti si mescola con la durabilità della loro ricerca nel tempo e con la qualità espressiva e tecnica. L’intento ambizioso è quello di dare una lettura più ampia possibile delle nuove ricerche artistiche, del modo con cui l’artista interagisce con una realtà eterogenea e complessa e, al contempo, di promuovere con forza l’identità ricerca accademica all’interno della LABA. La mostra non vuole essere esaustiva di tutte le tendenze che caratterizzano il sistema dell’arte, ma intende proporsi come un’indagine delle ricerche attuali più rappresentative, di cui traccia un profilo essenziale in un’ottica più articolata e globale. “Il Continuo Altrove”, è una visione trasversale, materiali diversi, mani del fare discordi rendono possibili mondi differenti. Una visione capace di costruire la forza stessa, una collisione fra parti che diventa tentativo anche scontato di creare scambio, un “éclat”, una scintilla, un piccolo fuoco, un insistere sulle differenze come valore.
Il senso di questa mostra sta proprio nel tentativo di tramare contro un ordine stabilito e, rendendo voce a qualsiasi segno, tracciare un percorso che di ogni opera fa funzione mediatrice tra momenti e, nello stesso istante, conciliare quella giusta frenesia espressiva, che dalla penetrabilità delle diverse materie fa sorgere un possibile percorso.
La volontà è cercata nel senso ritmico del sostare, di come le opere si fermano e iniziano a dialogare tra loro nella speranza di delineare una nuova uscita. Ampliando mura e spazi, mistero e visioni, dove il contagio provoca e crea, in-contra altri tempi in una reale aderenza al tratto d’origine.
Un progetto che prosegue un cammino e dove cerca di fermarsi e di raccogliere emozioni e sensazioni, linguaggi diversi di una contemporaneità non ufficiale, forse di “maniera” , ma senza altro con un giovane impulso verso la sostanza e la conoscenza. Allora ci si addentra in questa mostra con un linguaggio diverso, senza pre-giudizi concettuali, osservando la sintesi quantitativa come soggetto unificante, senza paura di non corrispondere a un determinato luogo comune, ma come oggetto particolare d’indagine. Anche quando l’arte presiedeva una volontà rappresentativa dell’immagine visiva, come ad esempio nella fotografia, questa volontà si realizzava per mezzo di una sorta di visione pellicolare che quasi riproduceva nei suoi ambiti limitrofi la stessa progettazione che è nel design.
E’ luogo comune parlare dell’oggi come di una situazione caratterizzata da grandi trasformazioni connesse all’accrescimento delle relazioni con gli altri e con le cose. Errore frequente è intravedere nel nuovo un intrusione nel ventaglio di scelte immutabili, e non considerarlo come elemento capace di mettere in gioco l’intero sistema di conoscenze e conseguentemente di scelte operative.
A cura di
Angelo Minisci
Massimo Innocenti
Artisti
Giovanni Bigazzi
Erica Borghini
Giulia Domenichini
Giulia Favilla
Maria Magdalena Gärtner
Chloe Harris
Raffaele Inglese
Melissa Marchi
Agnese Novembre
Valentin Osadcii
Marco Pioppi
Caterina de Riu
Jonathan Tegelaars
Ilaria Valenza
Kira Volgger
Laura Zanotti