“E’ un tempio la natura” dove linee e forme si svincolano dai principi per poi distendersi verso gli aromi dei tempi, verso lo scorrere delle viti asserragliate all’ ombra dei salici rossi, verso segmenti di sprizzanti cipressi, verso allori sfuggenti, laddove cupe e alternate piazzole si prestano a tracciare nuovi segni provvisori.
Ma ecco che riparte la linea circolare, come se un’ incognita forza ne incoraggiasse la spinta.
In discesa invece, cespugli di lavande e di corbezzoli delineano il verde smeriglio delle erbe officinali. Anche le parole scivolano come le immagini tra i”pilastri viventi”; luoghi confusi, vissuti dal caldo mormorio di serragli rurali, dove le immagini stesse si dileguano in auree geometrie.
Tratto dallo scritto “…prima che il filo d’ argento si allenti”
Massimo Innocenti
Settembre, 2001